Mission
L’Associazione CULTURE2ALL persegue scopi solidaristici ed in particolare persegue le seguenti finalità:
la consapevolezza, la fruizione e l’uso dei beni culturali, ambientali e naturali da parte delle persone e delle popolazioni svantaggiate perché non dotate di adeguate e sufficienti condizioni di vita , sociali, culturali ed economiche;
la promozione dei beni culturali, ambientali e naturali e delle tecnologie ad essi applicate, poiché consideriamo che la unione dei due ambiti oltre che a proteggere i beni possa essere aiutare e fare sviluppare le comunità locali;
la istruzione di ogni grado soprattutto quella superiore ed universitaria e la formazione sulle tecnologie più adeguate e sostenibili dalle comunità al fine di garantire l’auto-sviluppo tramite l’uso congiunto della tecnologia e delle tradizioni.
culture2all
Per il conseguimento delle proprie finalità l’Associazione sostiene ed attua le seguenti iniziative:


Il progetto MYANMAR ART ITALY 2016 rappresenta un’inedita cornice di matrice contemporanea all’interno della quale si può ammirare uno spaccato della produzione artistica birmana, un panorama il cui fulcro prospettico è costituito da aspetti peculiari dell’ambiente culturale più attuale del Myanmar. L’esposizione mostra con quale energia e spirito gli artisti birmani, il cui sguardo è rivolto ad alcune questioni chiave della cultura del XXI secolo, stiano reagendo all’esorbitante e livellante crescita degli standard globali senza sacrificare le proprie tradizioni e culture. Centrali, se non addirittura impellenti per la collettività birmana, gli argomenti focalizzati nella mostra trattano il rapporto tra identità locale e sviluppo economico globale, in dialogo tra storia, arte, produzione e cultura. In quest’occasione l’arte, proveniente da un paese in cui l’industrializzazione nascente ha innescato un celere progresso, promuove una riflessione critica sulla vulnerabilità della propria identità territoriale. Le opere esposte ritraggono la percezione dei rapidi cambiamenti che interessano le aree metropolitane, i paesaggi rurali, i villaggi ed i monumenti del patrimonio culturale della Birmania tratteggiando sia la contemplazione di paesaggi e volti rurali sia il respiro di un’atmosfera dinamica della dimensione metropolitana in celere sviluppo, svelando in che modo gli artisti locali si rapportino all’esorbitante crescita di stampo globale. Scaturita dalla presenza polare di elementi opposti la mostra presenta una sperimentazione artistica fondata su una nuova estetica, oscillante tra dissonanza e armonia, avvertita e vissuta con approcci e modalità differenti.

Un Oriente di luce. Questa è l’immagine che emerge dalla mostra presentata da Khin Maung Zaw e Mauro Salvemini. Attraverso le loro opere, emerge l’immagine di una Birmania che non occupa le prime pagine dei nostri giornali. Una Birmania nascosta, una Birmania della quotidianità e del sogno, una Birmania divisa fra la grande spiritualità della cultura buddista e le occupazioni concrete di contadini e pescatori.